Il Sacro e Profano Amore, capolavoro di Tiziano, fu dipinto quando aveva circa venticinque anni per celebrare il matrimonio del veneziano Nicolò Aurelio (coat of arms on the sarcophagus) e Laura Bagarotto nel 1514. La sposa vestita in bianco seduta accanto a Cupido è assistita da Venere di persona. La figura con il vaso di gioielli simboleggia la «felicità in movimento sulla terra» e quella che porta la fiamma ardente dell'amore di Dio simboleggia «la felicità eterna in cielo». Il titolo è il risultato di un'interpretazione tardo settecentesca del dipinto, che dà una lettura moralistica della figura nuda, mentre l'artista intendeva questo essere un'esaltazione dell'amore terreno e celeste. Infatti nella filosofia neoplatonica che Tiziano e il suo cerchio credevano nel contemplare la bellezza della creazione portarono ad una consapevolezza della perfezione divina dell'ordine del cosmo. In questo dipinto di amore nella campagna aperta Tiziano ha superato la delicata poesia lirica di Giovanni Bellini o Giorgione e attribuisce una grandezza classica alle sue figure. Nel 1899, i Rothschild si offrirono di acquistare questa famosa opera a un prezzo superiore al valore stimato della Villa Borghese e di tutte le sue opere d'arte (4.000.000.000.000 Lire al contrario di 3.600.000 Lire) . Tuttavia, l'Amore Sacro e Profano di Tiziano è rimasto e praticamente diventato il simbolo della Galleria Borghese stessa.