Questa immagine rappresenta un'opera d'arte bidimensionale, come un
disegno, un
dipinto, una
stampa o una creazione simile. Il
copyright di questa immagine è probabilmente di proprietà dell'
artista che l'ha creata, della
persona che ha commissionato l'opera o del suo
legale eredi. Si ritiene che l'utilizzo di
immagini a bassa risoluzione di opere d'arte:
a scopo di
commento critico su:
- l'opera specifica in questione
- il genere artistico o la tecnica utilizzata nell'opera d'arte, o
- la scuola o tradizione artistica a cui è associato l'artista,
si qualifica come
fair use in
legge sul copyright.
Qualsiasi altro utilizzo di questa immagine potrebbe potenzialmente costituire una violazione del copyright.
Blue I, II, III è un trittico creato nel 1961. Si tratta di una serie di tre parti di pittura a olio di esposizione astratta dall'artista spagnolo moderno Joan Miró. I dipinti sono chiamati Blu I, Blu II, Blu III e sono molto simili. Tutti e tre sono enormi dipinti 355 cm x 270 cm ciascuno e attualmente di proprietà del Musée National d'Art Moderne nel Centre Pompidou a Parigi..Nel 1961, dopo tre viaggi negli Stati Uniti e mostre alla Galerie Maeght di Parigi e alla Pierre Matisse Gallery di New York, Miro iniziò a purificare ulteriormente l'approfondimento delle sue precedenti scoperte. Questo sviluppo era stato annunciato da Blue I, II, III. Essa riflette, soprattutto, la fiducia suprema che l'artista aveva raggiunto nel comporre e colorare i suoi dipinti. Lo stile è inconfondibile. Miro stava giocando con i codici che descrivono il movimento degli oggetti in modo univocamente semplice. Ad esempio, una certa traiettoria potrebbe essere rappresentata da una linea, generalmente sottile, che termina in un punto o in un paio di parentesi. Quest'ultimo simbolo è stato spesso usato da Miro come un contenitore tipo o, per mantenere l'energia dalla fuga. Inoltre, guardano in due direzioni diverse, riferendosi alle ultime immagini di Miro degli anni Cinquanta - piene di movimenti improvvisi e simboli primordiali - mentre, allo stesso tempo, non vedono l'ora di una libertà artistica completamente nuova, un atteggiamento spontaneo verso il materiale e i colori, in modo finora senza precedenti.